I venerdì della storia è il progetto di scrittura e narrazione multimediale che i Figli d’arte Medas affrontano per sintetizzare e intrecciare assieme le varie sue anime. La realizzazione di oltre trenta narrazioni la maggior parte delle quali scritte appositamente per la manifestazione, un lavoro di studio incessante, la collaborazione con differenti partner come la Camera del Commercio di Cagliari, la Mem, l’Umanitaria, l’istituto salesiano, Radio x, la creazione di altrettanti pod cast, mettono questo progetto nella classifica fra i più temerari mai costruiti nei suoi ultimi anni di attività. La manifestazione è organizzata in collaborazione con Opificio Innova e Primaidea.

Si parte venerdì 3 marzo alle ore 21 nella sala eventi di Opificio Innova (corte 2, piano 1) presso la Manifattura Tabacchi di Cagliari.  Voce narrante affidata all’autore Gianluca Medas, le musiche dal vivo sono di Nicola Agus e le immagini in movimento di Fabio Coronas.  

Mille verità coltivate con la perizia degli artigiani del dramma, alcune costruite per il pubblico del web, altre più comode per soddisfare il pubblico generalista delle reti nazionali, altre ancora talmente trash da risultare inascoltabili. Come avviene durante la stesura di una serie tv  i mille agganci con le mille vicende torbide che hanno caratterizzato l’Italia di quegli anni hanno trasformato questa vicenda in un realithing che sa più di grande cinema che di vera verità. Di vero c’è la grande sofferenza della famiglia che desidera solo poter sapere, e la negazione e di chi si rifiuta di raccontare come davvero sono andate le cose.  Rovistando in migliaia di pagine visionando decine di ore di materiali digitali dalla narrazione di Medas le cose sembrano molto più semplici di come appaiono.

I venerdì della storia sono un progetto che si fa condurre dal desiderio di storia che in questi ultimi anni sembra influenzare il gusto del pubblico che desidera rimettere in discussione una serie di informazioni arrivate dal passato chiedendo una narrazione più libera dalle ideologie e meno appesantita dalle esigenze di una informazione edulcorata dal dovere  del linguaggio nazional popolare imposto dalla stampa e dalle emittenti generaliste da sempre attente, ed oggi sempre di più, al “pensiero medio”. Il desiderio di storia nasce dalla necessitò di rimettere a posto il magazzino delle cianfrusaglie della memoria. Ed ecco che narratori di ogni tipo e di ogni luogo sempre di più si propongono su ogni piattaforma creando un nuovo filone; quella della storia narrata.

Gli altri appuntamenti affronteranno i casi di Gisella Orrù, Giulio Regeni, Moby Prince, Tre Secondi – Maria Madre di Dio, Ustica, il rapimento De Andrè, il caso Manuella

“Noi che da almeno trent’anni – scrive Medas – navighiamo su questo mare, felici di questa nuova possibilità non possiamo fare altro che assecondare questa corrente e rilanciare tentando nuovi linguaggi e pulendo ancora di più i contenuti per proporre nuove letture di fatti particolarmente interessanti.  Si tratta di una forma ibrida di narrazione che potremmo definire multimediale poiché sfrutta tutte le differenti potenzialità digitali che la comunicazione propone.

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