Antonio Gramsci moriva, per le conseguenze della terribile carcerazione impostagli dal fascismo, il 27 aprile di 86 anni fa. L’autore italiano più letto nel mondo, il filosofo, storico, ideologo le cui idee concorsero a cambiare la cultura e la politica italiana viene ricordato oggi non da quanti ne piangono la perdita, ma soprattutto da chi valorizza l’immenso patrimonio di idee e umanità che ci ha lasciato: dal seme sono nate tante piante diverse, belle, importanti grazie al lavoro di intellettuali singoli o riuniti in gruppi.

Tra questi ultimi da segnalare l’impegno che da oltre un decennio caratterizza la Casa Natale Antonio Gramsci di Ales, l’Istituto Gramsci della Sardegna, l’Associazione per Antonio Gramsci di Ghilarza, che con il supporto scientifico del Gramsci-Lab sono gli organizzatori della mostra itinerante “Antonio Gramsci agli occhi dei bambini” contenente i lavori primi classificati nelle diverse edizioni del “Concorso Immaginando Gramsci” – aperto a tutti gli studenti di ogni ordine e grado. Il concorso ha fatto sì che le straordinarie valutazioni e proposte gramsciane si traducessero in illustrazioni, giochi di società, puzzle, ritratti, fumetti, poster.

Questo anno è stato coinvolto l’Istituto d’istruzione superiore “D. A. Azuni” di Cagliari.
Gli allievi della quinta T, indirizzo Grafica e Comunicazione, sotto la guida della professoressa Fantini, hanno realizzato la Mostra itinerante “Antonio Gramsci agli occhi dei bambini” che sarà inaugurata sabato 6 maggio alle 10.30 nella sede dell’Istituto “D. A. Azuni”, a Cagliari in via Is Maglias- 132. A tagliare il nastro saranno i ragazzi in presenza delle autorità e delle associazioni gramsciane.
La mostra resterà aperta dall’8 al 20 maggio, nella sede dell’Istituto “D. A. Azuni” e sarà visitabile prenotandosi su immaginandogramsci@gmail.com.

Questi gli orari: dal lunedì al sabato 9.00-13.00; il martedì e il giovedì anche il pomeriggio 15.30-17.30.
Grazie alle interpretazioni dei ragazzi e ai bambini viene restituita a Gramsci l’esatta descrizione di quel grande amore per la vita e per l’umanità che solo il regime fascista poté impedirgli di esprimere compiutamente. 

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