Un museo a cielo aperto grazie alle opere di otto artisti della scena sarda, nazionale e internazionale (Bastardilla, Crisa, Paola Corrias, Ericailcane, Daniele Gregorini, Marcello Marinelli, Marco Rea, Skan) che hanno voluto interpretare sui muri della città il tema del rispetto secondo la propria interpretazione e sensibilità. Una declinazione che si è espressa toccando vari argomenti: il dissenso verso l’oppressione, le tradizioni che pongono le basi della nostra società, l’importanza di un abbraccio o della lotta contro la violenza di genere.

Le vie del borgo marino di Bari Sardo da qualche mese si propongono agli occhi dei visitatori con una nuova veste, grazie all’evento “Tra il muro e l’arte”, un progetto di arte pubblica organizzato dalla rete di artisti Home Network e realizzato con il contributo dell’Unione dei Comuni d’Ogliastra e del Comune.

I murales, che hanno anche il significato profondo di creare un legame e un dialogo con la comunità, si inseriscono all’interno di un percorso che conduce ai monumenti più visitati del paese, la Chiesa di San Leonardo, di Santa Cecilia e della Beata Vergine del Monserrato.

Tra gli artisti, di particolare interesse è l’opera di Marcello Marinelli, che ha elaborato il tema del rispetto con un’opera surreale: “Ho rappresentato una natura morta di pipe che sono un riferimento alla maturità, alla saggezza, agli anziani custodi della nostra cultura. Il muro è un invito a guardare alle esperienze e alla cultura che arriva dal passato con profondo rispetto”.

Dal suo canto, Daniele Gregorini, direttore artistico di Home Network, ha sottolineato come la comunità ogliastrina abbia il piacere di vivere stimoli culturali, soprattutto nell’arte contemporanea: “Si tratta di lavori che rappresentano concetti aperti all’interpretazione, per i quali la gente indaga, cerca di capire e usa lo spirito critico. Abbiamo cercato di portare a Bari Sardo diversi linguaggi artistici provenienti da diverse aree del mondo: oltre a 5 sardi, c’era un artista veneto, uno romano e una colombiana. Il risultato è un percorso eterogeneo legato al tema del rispetto ma che racchiude variegate interpretazioni”.

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