Innovazione è la parola d’ordine che guida i nostri tempi, tutti i settori sono immersi in un questo flusso di cambiamento e non fa certo eccezione il settore culinario, in cui nuove tecniche e la ricerca metodica di prodotti provenienti da tutto il globo rende ancor più affascinante un mondo in continua evoluzione.

Esistono delle tradizioni che si affacciano alla modernità e che non risentono dello scorrere del tempo, come nel caso di un piatto tipico sardo, in particolare ogliastrino, sua maestà “Sa Coccoi Prena”.

Il tortino più famoso dell’isola ha attraversato la storia della Sardegna, arrivando ai giorni nostri in splendida forma tramandato di generazione in generazione.
Un piatto per tutte le situazioni, può essere infatti servito a pranzo o a cena, trovando ampio spazio anche nel classico aperitivo pomeridiano, apprezzato anche tra i turisti italiani ed internazionali.

Nato come piatto dei pastori, rispondeva perfettamente all’esigenza di lunghi periodi di assenza da casa.“Sa Coccoi Prena” si caratterizza infatti per essere un piatto sostanzioso con la capacità di conservazione di almeno un paio di giorni.

Ma cos’è sa Coccoi Prena?
Come accennato è un tortino realizzato con il ripieno dei culurgiones, altro piatto tipico isolano, a sua volta composto da patate, menta e formaggio racchiuso da una sfoglia, tanto semplice quanto gustosa, di farina e uova cui le sapienti mani delle donne dell’epoca hanno dato la forma a raggi solari.

Vediamo dunque come si realizza questo piccolo capolavoro della cucina nostrana, cominciando dagli ingredienti:

  • 1Kg Farina
  • 250g Semola
  • Lievito di Birra
  • 1Kg di Patate
  • Olio extra vergine di Oliva
  • 1 Cipolla
  • 2 spicchi di Aglio
  • 1 mazzetto di menta fresca
  • 50g Formaggio salato

Preparazione

Cominciamo dal ripieno, la prima operazione è lessare le patate che andranno raffreddate e schiacciate, nel mentre scaldare una padella con olio, aggiungendo cipolla e aglio tritato e soffriggere.

Le patate tritate devono essere condite con il soffritto preparato, cui va aggiunto un mazzetto di menta fresca e il formaggio, dopodiché mescolare tutto con sapienza. Utilizzare formaggio salato oppure, come da tradizione ogliastrina, su casu axedu. Si può anche optare per il formaggio di capra o un classico pecorino stagionato.

Veniamo alla sfoglia, preparata con farina e semola e lasciata lievitare per circa un’ora. Quando la sfoglia è pronta si procede con la tipica forma a raggi solari, e si pone delicatamente il ripieno all’interno.

Passo successivo infornare per un quarto d’ora a 180°.

Segno di una cottura eccellente è la gonfiatura della superficie unita alla doratura del fondo. Si può gustare calda, respirando le fragranze emanate dal calore, oppure mangiare qualche giorno dopo la cottura, vagando con la mente pensando all’atmosfera che guidava i pastori nelle lunghe e solitarie trasferte al pascolo.

Autore: Giorgio Melis
Foto: RicettediSardegna.it

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