Tutta mia la città |
Editoriale | |||
Scritto da Valerio Porcu | |||
Giovedì 04 Agosto 2011 00:00 | |||
Ci vorrebbe più amore per la nostra città. Il camminare è un modo di esprimere questo amore, per i rapporti sociali che sa rigenerare, per il senso di appartenenza che si crea nello riscoprire i luoghi della nostracittàandandoapiedioinbicicletta. Tutti, ciascuno nei propri ambiti di competenza e sensibilità, dovremmo agire per rendere Tortolì e Arbatax più vivibili e sicure, così da invogliare nuovamente l’uso della bicicletta o l’andare a piedi per raggiungere le mete più vicine. Ora che la corsa alle nuove costruzioni e lottizzazioni lascia in secondo piano una vera fruibilità pedonale e ciclabile dei nuovi lembi di città, lo sforzo può e deve essere teso a ricercare uno sviluppo urbano sostenibile. E’ necessario quindi rendere Tortolì più amica del pedone e del “biciclettaro”, quindi più abitabile. I piccoli tratti di pista ciclabile che a Tortolì e Arbatax appaiono qua e là come nuove urbanizzazioni, non hanno nessuna utilità se nonf anno parte di una vera retedi percorsi pedonali e ciclabili, con un sistema integrato di punti di partenza e di arrivo diffusi nel territorio. Sarebbe certamente tornatoutileallacausaunveroedignitoso percorso ciclabile che collegasse senza soluzione di continuità Piazza Rinascita a Piazza Portu Frailis, sfruttando una viabilità secondaria e tratti esistenti di piste. Invece si è semplicemente fatto finta di realizzarla, con una improbabile linea rossa lungo la quale, anziché le biciclette, corrono soltanto i sogni di una città ciclabile.....interrotti da qualche macchina in sosta
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Ultimo aggiornamento Giovedì 04 Agosto 2011 11:29 |