Province: l’Ogliastra torna sotto l’egemonia di Nuoro |
Editoriale | |||
Scritto da Administrator | |||
Venerdì 11 Maggio 2012 00:00 | |||
Poi è arrivata la crisi, economica, certo, ma anche della politica, sempre più percepita come interesse di pochi eletti e non servizio ai cittadini. Qui da noi, in particolare, la sciocchezza di dividere il capoluogo in due, la tendenza sempre più spinta all’ipertrofia con assunzioni continue nonostante la carenza di risorse e il blocco stabilito per legge. Ma l’Italia è il paese delle eccezioni e qualche cavillo per assumere l’amico di turno si è sempre trovato. L’insofferenza è cresciuta, qui come dappertutto, e con la crisi sono arrivati i licenziamenti. Il costo della vita è in aumento, la politica continua a far finta di nulla, imperterrita ha tagliato tutto tranne se stessa e non si occupa dei nostri problemi. Non c’era altra soluzione possibile. La fine era scritta. L’unico timore era che non venisse raggiunto il quorum per l’ostracismo dei partiti. Il mancato accorpamento alle amministrative per dissuadere dalla partecipazione, il silenzio, i ricorsi, le stesse dieci schede che non hanno aiutato gli elettori, sono state spinte fondamentali al voto. Non era possibile pensare ai partiti dopo un eventuale mancato raggiungimento del quorum. Nulla sarebbe cambiato con l’alibi del rispetto della volontà popolare. E nonostante tutto, ancora oggi, qualche patetico personaggio vestito da capo dei presidenti di provincia si ostina a raccontare che il quorum non è stato raggiunto. Oltre agli altri difetti non sa neanche far di conto. Il Presidente della provincia di Carbonia-Iglesias Tore Cherchi, politico di ben altro spessore rispetto alla fauna oggi circolante, si è subito dimesso per rispetto della volontà popolare e Fulvio Tocco del Medio Campidano ha annunciato che farà lo stesso. Il nostro “bostik” sembra invece incollato al cadreghino e strilla alla soluzione politica, forse innamorato del suo doppio ruolo. Noi siamo certi, invece, che con il ritorno in reparto l’Ogliastra e i suoi malati ci guadagneranno. Per finire i consiglieri regionali. L’abrogazione della legge che fissa i loro stipendi li ha mandati nel panico e l’idea di perdere anche solo una parte del tesoretto per cui tanto hanno investito, fa perdere loro le staffe fino a far a ventilare, finalmente, la sfiducia a Cappellacci. Se non altro avranno capito come si sente chi perde il lavoro, dramma vero questo, che sconvolge la vita dei cittadini.
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Ultimo aggiornamento Mercoledì 09 Maggio 2012 09:38 |